lunedì 22 aprile 2013

La movimentazione Manuale dei carichi MMC

La movimentazione manuale dei carichi che comporta rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico è uno dei rischi più presenti nelle strutture della RSA (Residenze sanitarie e Assistenziali). Le figure professionali maggiormente coinvolte, anche se con modalità differenti, sono: Infermieri Professionali, Operatori Socio Sanitari (OSS), Ausiliari Socio Assistenziali (ASA), fisioterapisti, addetti alla cucina, addetti alla lavanderia e manutentori. Anche impiegati amministrativi e medici potrebbero esserlo in casi eccezionali.
Analizziamo ora le attività che comportano questo rischio per le figure professionali sopra citate.

Infermieri professionali
Le attività che comportano questo rischio sono:
  • la movimentazione degli ospiti,
  • la spinta e il traino dei carrelli delle medicazione e delle terapie,
  • la movimentazione di carichi pesanti per lo stoccaggio o il prelievo.

Operatori Socio Sanitari e Ausiliari Socio Assistenziali
Le attività che comportano questo rischio sono:
  • la movimentazione degli ospiti,
  • la spinta e il traino dei carrelli della biancheria piana e degli ospiti, dell’igiene degli ospiti, i carrelli per la distribuzione degli alimenti,
  • la movimentazione di carichi pesanti per lo stoccaggio ed il prelievo.

Fisioterapisti
Le attività che comportano questo rischio sono:
  • la movimentazione degli ospiti,
  • le attività di manipolazione degli ospiti stessi,
  • la movimentazione di carichi pesanti per lo stoccaggio ed il prelievo.

Addetti alla cucina
Le attività che comportano questo rischio sono:
  • la movimentazione di carichi pesanti come lo scarico e la movimentazione di derrate alimentari,
  • la movimentazione di pentole o altri recipienti pieni,
  • le attività per caricare e scaricare la lavastoviglie.

Addetti alla lavanderia
Le attività che comportano questo rischio sono:
  • la movimentazione di carichi pesanti,
  • le operazioni di stiratura,
  • la spinta e il traino di carrelli se è loro affidata la consegna e/o il ritiro della biancheria dai diversi reparti o nuclei.

Addetti alla manutenzione
Le attività che comportano questo rischio sono:
  • la movimentazione di carichi pesanti,
  • altre operazioni che il manutentore può svolgere non facilmente classificabili per la varietà dei compiti che questa figura può assolvere.
Medici e personale amministrativo
Il rischio è molto basso e legato a eventuali attività non ordinarie come: lo spostamento di fascicoli cartacei particolarmente pesanti, la movimentazione di un ospite in assenza di un aiuto del personale di reparto o nucleo.

Nell’analisi vanno poi considerate attentamente altre attività non standard che ciascuna figura professionale può svolgere nella realtà organizzativa in cui opera.

***
Il rischio per le attività sopra citate deve essere valutato con differenti strumenti. è molto importante, per dare solidità al Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), utilizzare per la valutazione degli strumenti oggettivi, laddove possibile. Vediamo di seguito le principali.

La movimentazione degli ospiti
Il rischio derivante dalla movimentazione degli ospiti va valutato con il metodo MAPO. Si tratta di un metodo su cui si basano diversi software disponibili sul mercato che calcolano il rischio sulla base dei seguenti fattori:
  • numero di ospiti o pazienti presenti nel nucleo/reparto e loro caratteristiche,
  • livello di compromissione degli stessi (più o meno autosufficienti),
  • numero di operatori addetti al nucleo/reparto e composizione per sesso,
  • presenza e numero di ausili (sollevatori) nel nucleo/reparto,
  • presenza di altri ausili minori nel nucleo/reparto a disposizione degli operatori.

Attraverso questi parametri il software valuta il rischio cui è esposto il lavoratore. Il Datore di Lavoro attraverso questo strumento riesce a dimensionare il personale addetto ai nuclei/reparti e dotandolo degli opportuni strumenti (sollevatori, lenzuolini ad alto scorrimento, ecc.) deve ridurre il rischio per i lavoratori.

La spinta e traino di carrelli
Per tutte queste attività la valutazione viene svolta sempre con l’ausilio di un metodo validato (di solito si tratta del metodo Snook e Ciriello) che è alla base di programmi software in commercio.
è necessario disporre di un dinamometro che serve a misurare la forza necessaria per avviare il carrello e quella necessaria per mantenerlo in movimento. Il software, infatti, sulla base di: forza da applicare per l’avvio, lunghezza del percorso, tipologia di operatore, frequenza dello sforzo, caratteristiche del carrello (ad e. presenza di maniglie, altezza dal suolo delle stesse) calcola l’esposizione al rischio del lavoratore.

A disposizione del Datore di Lavoro per la riduzione del rischio sono possibili le seguenti azioni:

  • ridurre i carichi da trasportare sul carrello (maggiore è il carico e maggiore è la forza che devo applicare per mettere in moto il carrello),
  • manutenere i carrelli, in particolare la pulizia e la lubrificazione delle ruote.
Quest’ultima azione è la più efficace, perché per la tipologia di lavoro svolto nelle RSA si può essere quasi certi che carrelli che scorrono senza problemi riducono i rischi per movimenti di spinta e traino al di sotto del livello di guardia.


La movimentazione di carichi pesanti per lo stoccaggio o il prelievo
Non esistono metodi validati per questo tipo di movimentazione che non presenta caratteristiche di ripetitività e spesso è svolta in modo saltuario dal personale delle RSA.
La norma ISO 11228 e la UNI EN 1005 forniscono alcune indicazioni che vanno considerate per escludere questo specifico rischio. I valori di riferimento da adottare sono i seguenti:
  • uomini (18-45 anni) 25 kg
  • donne (18-45 anni) 20 kg
  • uomini (<18 o >45) 20 kg
  • donne (<18 o >45) 15 kg
Il superamento anche per sollevamenti occasionali dei valori di riferimento sopra citati comporta dei valori dell’indice di sollevamento superiori all’unità e quindi condizioni di rischio non accettabili. In caso di superamento dei limiti diventa essenziale utilizzare dei carrelli per la movimentazione dei colli.
Il Datore di Lavoro deve quindi verificare che non vengano superati i limiti, fornendo specifiche istruzioni al personale.
Un’attività preventiva è verificare che i colli ricevuti dai fornitori non eccedano i valori sopra riportati. In effetti, già oggi, molti fornitori hanno adeguato le confezioni dei loro prodotti tenendo conto di questi valori di riferimento proprio per ridurre questo tipo di rischio.


Le attività di manipolazione degli ospiti stessi da parte dei fisioterapisti
Il fisioterapista o il masso fisioterapista per la loro attività specifica svolgono delle manovre che inevitabilmente hanno comportano un sovraccarico biomeccanico.
Questo rischio non trova in letteratura nessuna strumento di valutazione validato e pertanto è opportuno valutarlo come presente e prevedere delle azioni per la sua riduzione. Queste azioni sono:
  • la professionalità dell’operatore e quindi il continuo aggiornamento
  • la redazione di istruzioni interne che descrivano il comportamento da adottare nei casi di maggior rischio (ad esempio la movimentazione di due operatori per ospiti particolarmente pesanti)
  • il rispetto di intervalli e il piano di lavoro che distribuisca in modo uniforme sui lavoratori gli ospiti a maggior rischio.

La movimentazione di pentole e altri contenitori in cucina
Per gli addetti alla cucina un particolare rischio è legato alla movimentazione di pentole ed altri contenitori, spesso pieni di acqua o altri liquidi con pesi che molto facilmente superano i valori di riferimento indicati dalla norma ISO 11228 e EN UNI 1005. La movimentazione comporta inoltre altri rischi perché i contenitori hanno spesso temperature elevate in grado di procurare ustioni ai lavoratori.
Le uniche azioni da adottare sono di tipo strutturale come:
  • rubinetti in vicinanza dei fuochi in modo da poter riempire i contenitori senza spostarli, una volta pieni, 
  • scolapasta di grandi dimensioni per evitare di rovesciare il contenitore per scolare la pasta, 
  • attrezzature che permettono di vuotare i recipienti senza doverli spostare quando sono colmi. 

Si tratta di adottare attrezzature professionali per la grande ristorazione.
Senza l’adozione di queste misure il rischio non può essere considerato trascurabile.

Le operazioni di stiratura
Le attività di stiratura, a certe condizioni, possono comportare gravi rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico.
La valutazione di questo rischio andrebbe fatta utilizzando il metodo OCRA. Per motivi di costo e di impegno di tempo, e considerando anche le dimensioni del problema, è possibile fare le seguenti osservazioni.
Uno studio ISPESL valuta l’attività di stiratura svolta in maniera continua per tutto l’orario di lavoro come pericolosa. Si tratta pertanto di seguire le seguenti indicazioni (peraltro già presenti di norma nelle RSA):
  • non dedicare il lavoratore al compito di stiratura oltre alle 4 ore consecutive,
  • alternare l’attività di stiratura ad altre attività,
  • permettere degli intervalli di riposo,
  • dotare il lavoratori di tavoli adeguati e informarlo sui comportamenti da adottare come riportato nella seguente immagine (fonte INAIL).


Se avete bisogno di chiarimenti sull'argomento potete contattare senza impegno un consulente INN Consulting inviando una mail al seguente indirizzo: info@innconsuting.it.

venerdì 19 aprile 2013

La valutazione dei rischi nelle RSA per anziani


Dopo alcune e esperienze di sviluppo di Sistemi di Gestione per la Salute e la Sicurezza sul lavoro nelle RSA per anziani secondo lo schema OHSAS 18001, credo valga la pena di affrontare come primo aspetto il tema della valutazione dei rischi presenti nelle strutture.

Il Documento di Valutazione dei Rischi è certamente presente in tutte le strutture perché obbligatorio secondo il D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni. Spesso valuta i rischi in modo molto standardizzato e questo aiuta solo in parte a ridurre effettivamente i rischi e quindi gli infortuni e i giorni di assenza per infortunio.

Il primo schema che vale la pena di analizzare è quello che risulta da uno studio dell’ISPESL relativo all’ASL della provincia di Bergamo e concluso nel dicembre del 2003. Si tratta quindi di uno studio che ha ormai 10 anni, ma che costituisce la base per ulteriori aggiornamenti.
Lo studio completo lo potete trovare qui

In questo studio vengono prese in considerazione le seguenti figure professionali, con i relativi rischi di seguito elencati:
  • dirigente sanitario / medico cui vengono riferiti i seguenti rischi
o   biologici
o   chimico-fisici
o   stress e infortunistici (ferite, contusioni, punture, elettrocuzione)
  •       infermiere professionale
o   disergonomici
o   biologici
o   chimico-fisici
o   stress
o   infortunistici
  •        ASA Ausiliari Socio Assistenziali
o   disergonomici
o   biologici
o   chimico-fisici
o   stress
o   infortunistici
  •       fisioterapisti

o   disergonomici
o   stress
o   infortunistici
  •       addetto amministrativo

o   VDT
o   posture incongrue
o   rischi elettrici generici
o   impegno mentale e stress connesso
o   microclima
  •     addetti cucina

o   movimentazione manuale carichi
o   contatto con oggetti acuminati e taglienti
o   contatto con parti mobili di macchine
o   scivolamento e caduta in piano
o   ustioni
o   microclima sfavorevole
o   rumore
o   elettrocuzione
o    contatto con sostanze chimiche (detergenti, detersivi, ecc)
  • addetti lavanderia

o   movimentazione manuale dei carichi
o   contatto con biancheria sporca (residui organici)
o   contatto con sostanze chimiche
o   elettrocuzione,
o   contatto con parti mobili di macchine
o   scivolamento e cadute in piano
o    ustioni;
o    microclima sfavorevole
o    posture incongrue
  •       animatori

o   nessun rischio specifico
  •       addetti alla manutenzione

o   movimentazione manuale dei carichi
o    elettrocuzione
o    caduta dall'alto
o    traumi

Questo studio è una base di partenza, su cui vale la pena di fare comunque alcune osservazioni:

  1. i fisioterapisti possono essere esposti anche al rischio biologico, avendo contatto con ospiti e pazienti e potrebbero in alcuni casi venire a contatto con sangue o altri liquidi corporei,
  2. gli addetti alla lavanderia potrebbero essere esposti al rischio rumore se lavorano negli stessi locali dove sono presenti le macchine lavabiancheria e le asciugatrici; il funzionamento contemporaneo di tutti questi macchinari e una trascurata gestione delle manutenzioni potrebbe creare un ambiente molto rumoroso,
  3. gli animatori sono esposti a rischi generici come lo scivolamento e cadute in piano perché comunque la loro attività porta a muoversi nei locali della struttura,
  4. gli addetti alla manutenzione sono esposti ad una grande varietà di rischi che non sono facilmente catalogabili perché svolgono le funzioni più varie: la valutazione dei loro rischi va fatta analizzando specificatamente le funzioni svolte,
  5. attualmente è presente anche la figura dell’OSS Operatore socio sanitario, non considerato nello studio, i cui rischi sono assimilabili a quelli dell’ASA,
  6. tutte le figure a contatto con gli ospiti sono esposte al rischio di aggressione da parte di ospiti compromessi, questo rischio va valutato attentamente perché è fonte di infortuni e può essere ridotto adottando comportamenti corretti.

    Dal prossimo post cominceremo ad analizzare i rischi uno per uno.

    Per qualsiasi chiarimento potete inviare una mail a info@innconsulting.it.