martedì 28 maggio 2013

Il rischio chimico in RSA

Il rischio chimico è dovuto all’utilizzo di sostanze chimiche durante l’attività lavorativa. Nella definizione di agente chimico vengono compresi tutti gli elementi o i composto chimici, sia da soli che nei loro miscugli (è escluso l’amianto che è considerato a parte). Si tratta quindi di medicinali, detersivi e detergenti, disinfettanti e deodoranti.
è evidente che in qualsiasi RSA sono presenti questi prodotti e quindi il rischio chimico non può essere escluso a priori.
La valutazione del prodotto va fatta rispetto alla salute e rispetto alla sicurezza. Rispetto alla salute perché può essere nocivo o dannoso per il lavoratore (per contatto, inspirazione, ecc.) e rispetto alla sicurezza perché il prodotto può essere infiammabile e quindi pericoloso in caso di incendio.

Come procedere per la classificazione del rischio?
Prima di tutto vanno identificati i prodotti chimici presenti nella struttura (escludendo i farmaci se differenti da antiblastici pericolosi). Per ogni prodotto trovato va recuperata la Scheda di Sicurezza che tutti i prodotti messi in commercio devono avere per legge. La scheda di sicurezza descrive il prodotto e riporta se il prodotto è pericoloso o meno.
Le schede di sicurezza sono molto importanti e vanno illustrate ai lavoratori e conservate nei luoghi dove vengono utilizzati i prodotti chimici. In caso di necessità devono essere consultate per verificare come comportarsi in caso di inalazione, contatto accidentale o altro.
Se i prodotti utilizzati non sono pericolosi è possibile riportare nel DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) che il rischio è basso perché i prodotti non sono pericolosi. Bisogna fare attenzione ai due tipi di rischio prima citati. Per esempio un deodorante spray non è pericoloso per la salute, ma è pericoloso per la sicurezza perché altamente infiammabile.

Nelle schede di sicurezza, nella sezione 2, è riportata l’identificazione dei pericoli e questa parte va letta con molta attenzione. è qui che i pericoli vengono classificati con le frasi R (rischio); ad esempio la frase R12 significa “estremamente infiammabile”
Nella stessa sezione sono riportate le frasi S che descrivono il comportamento da adottare; ad esempio la frase S2 significa “conservare fuori della portata dei bambini”.

Una volta censiti tutti i prodotti utilizzati e verificatone la pericolosità o meno è necessario costruire una matrice che attribuisce ogni prodotto a un gruppo di lavoratori. Ad esempio i detersivi per la lavabiancheria saranno utilizzati esclusivamente dagli addetti alla lavanderia, così come i detersivi per le stoviglie saranno utilizzati principalmente in cucina.

Per effettuare la valutazione del rischio chimico in modo oggettivo è necessario a questo punto disporre di un software come Archimede. Questo software permette di effettuare la valutazione in modo oggettivo sulla base dei seguenti parametri:
  • prodotto chimico utilizzato (la pericolosità è basata sulla presenza delle frasi R e delle frasi S),
  • quantità di prodotto chimico utilizzato al giorno,
  • tempo di esposizione al prodotto chimico,
  • modalità di utilizzo,
  • forma fisica del prodotto,
  • caratteristiche dei locali in cui viene utilizzato.

Attraverso questi parametri il software suggerisce il livello di rischio in modo oggettivo.

Se risultano situazioni di esposizione che possono essere considerate pericolose diventa necessario in primo luogo considerare se esistono dei prodotti equivalenti come efficacia ma meno pericolosi per la salute o la sicurezza. In caso positivo suggerisco di sostituire i prodotti con quelli meno pericolosi.
Se non esistono prodotti meno pericolosi è utile consultare le schede di sicurezza del prodotto e verificare quali DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) il produttore del prodotto chimico suggerisce di utilizzare per la riduzione del rischio.
è molto difficile, infatti, che nelle RSA l’esposizione sia tale da dover adottare misure collettive come impianti per l’aspirazione di fumi o gas.

Vediamo adesso una carrellata di possibile esposizioni per gruppi di lavoratori.

Medici e infermieri
Medici e infermieri possono maneggiare farmaci e disinfettanti; questi ultimi in particolare possono essere pericolosi.

Fisioterapisti
I fisioterapisti e comunque gli addetti alla manutenzione sono esposti al rischio chimico se utilizzano disinfettanti o detergenti, anche saltuariamente. Il rischio è minore rispetto ad altre categorie per l’utilizzo saltuario e in modica quantità di prodotti chimici. In questi casi è necessario effettuare la valutazione come precedentemente detto ed utilizzare i DPI più opportuni

Educatori e animatori
Normalmente educatori ed animatori non utilizzano prodotti chimici, il rischio può quindi essere considerato nullo.

ASA e OSS
ASA e OSS possono utilizzare prodotti chimici per la pulizia e l’igiene dell’ospite che difficilmente sono pericolosi. In alcuni casi a queste figure professionali sono attribuiti anche compiti di pulizia e disinfezione dei locali, pulizia di piccole stoviglie (bicchieri o tazze); per questi compiti vengono utilizzati detergenti liquidi o in polvere, in alcuni casi anche la candeggina per sbiancare, e deodoranti; è necessario quindi effettuare la valutazione come precedentemente detto ed utilizzare i DPI più opportuni: i guanti monouso sono poco adatti per queste attività, sono preferibili i guanti in gomma per uso domestico perché più alti e proteggono la pelle fino all’avambraccio compreso.

Addetti alle pulizie
Sono il gruppo di lavoratori più esposto al rischio chimico perché utilizzano quotidianamente prodotti chimici come detergenti, cere, prodotti deceranti e altro. Particolarmente aggressivi sono solitamente i prodotti utilizzati per la disinfezione delle camere. Vale pertanto l’indicazione generale che prevede la classificazione dei prodotti chimici utilizzati e la loro valutazione. Le schede di sicurezza dei prodotti contengono indicazioni, spesso molto cautelative, dei DPI da utilizzare, che generalmente sono guanti, occhiali di protezione, camice e sovracamice e mascherine di protezione delle vie respiratorie. A questo proposito va ricordato che le mascherine di carta molto diffuse non sono DPI, ma dispositivi medici e che servono più a proteggere l’ospite che il lavoratore. Le mascherine in grado di proteggere da polvere e gas sono quelle classificate con FFP seguito da un numero, dove il numero cresce al crescere del fabbisogno di protezione del lavoratore.

Addetti alla cucina
Questo gruppo di lavoratori ha spesso a che fare con detergenti per le pulizie dei piani di lavoro, le attrezzature ed i locali. Vale pertanto l’indicazione generale che prevede la classificazione dei prodotti chimici utilizzati e la loro valutazione. Risultano particolarmente critiche i momenti in cui vengono sostituiti i recipienti dei detersivi per lavastoviglie che vanno effettuati utilizzando adeguati DPI (i detersivi per lavastoviglie sono spesso prodotti pericolosi) ed evitando il travaso dal contenitore vecchio a quello nuovo del fondo del contenitore. L’uso di occhiali di protezione potrebbe essere consigliato proprio nelle attività dove sono possibili schizzi.

Addetti alla lavanderia
Questo gruppo di lavoratori ha sempre a che fare con detersivi, sbiancanti e altri prodotti chimici come anticalcarei. Vale pertanto l’indicazione generale che prevede la classificazione dei prodotti chimici utilizzati e la loro valutazione. Risultano particolarmente critici i momenti in cui vengono sostituiti i recipienti dei detersivi per lavabiancheria che vanno effettuati utilizzando adeguati DPI (i detersivi per lavabiancheria sono spesso prodotti pericolosi) ed evitando il travaso dal contenitore vecchio a quello nuovo del fondo del contenitore. L’uso di occhiali di protezione potrebbe essere consigliato proprio nelle attività dove sono possibili schizzi.

Addetti alla manutenzione
Questo gruppo di lavoratori è esposto al rischio chimico in funzione delle attività svolte, che possono essere molto diversificate.
Anche in questo caso è necessario censire i prodotti chimici utilizzati (per questo gruppo è necessario considerare vernici, colle, prodotti per la manutenzione degli impianti, ecc.). Se agli addetti alla manutenzione sono affidate anche attività che prevedono la saldatura è necessario considerarla perché il processo emette dei fumi molto tossici.

Vale pertanto l’indicazione generale che prevede la classificazione dei prodotti chimici utilizzati e la loro valutazione e quindi l’adozione delle misure necessarie alla riduzione del rischio.

Se avete bisogno di chiarimenti sull'argomento potete contattare senza impegno un consulente INN Consulting inviando una mail al seguente indirizzo: info@innconsuting.it.

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